giovedì 28 giugno 2012

Il Governo Monti


Ho aspettato tanto, forse troppo, prima di parlare del Governo Monti, anzi, del Governo Tecnico. Mi sembra arrivato il momento adatto, proprio mentre impazza la bufera sulle dichiarazioni, giustissime, del Ministro Fornero.


Vedo sui social networks, sui forum e in tutto il resto della rete, una troppo facile attitudine alla critica che non tiene in considerazione alcuni fatti di fondamentale importanza.
La popolarità di questo Governo ha seguito una parabola molto rapida dovuta al prevedibile entusiasmo che chiunque avrebbe riscosso all'indomani del berlusconismo e ad una altrettanto prevedibile perdita di consensi dettata dal tipicamente italico modo di scaricare chi non ci va a genio o dice cose (per noi) scomode (leggasi dichiarazioni in materia lavoro di Monti e della già citata Fornero).

Quello che mi sorprende è non aver trovato nessuno nella vastità di internet che abbia compreso i motivi che stanno alla base dell'agire del Governo. Sembra che tutti abbiano dimenticato le regole base del nostro ordinamento legislativo.
Mi spiego meglio e il più brevemente possibile: Monti è stato chiamato perché per tentare di risollevare le sorti di questo paese esistono solo due strade che tutti i politici conoscono. La prima è quella del rigore ad oltranza; che miete vittime e accentua la sperequazione sociale.
La seconda è quella della lotta alla corruzione, alla criminalità, alla mala politica. La prima soluzione è quella più facile – politicamente – ma più rischiosa, soprattutto dal punto di vista dei risultati ottenibili, però è quella intrapresa. Perché chi deve approvare le leggi è parte, una grossa parte, del problema che la seconda soluzione dovrebbe risolvere!

Io sono sicuro che questo Governo sia in grado di creare le basi per uno Stato efficace ed efficiente, combattendo i privilegi di pochi, assicurando una giustizia equa, migliorando i servizi pubblici, riducendo gli sprechi... ma ogni provvedimento deve passare dal Parlamento dove, chi ha ridotto l'Italia in queste condizioni, non arretra di un millimetro ed è disposto, piuttosto che perdere dei privilegi, a togliere la maggioranza a Monti. Cosa che causerebbe il peggiore dei danni possibili.

Qualunque forza politica avrebbe potuto mettere in atto una stretta fiscale, ma poi avrebbe dovuto fare i conti con le urne, e gli italiani hanno una memoria cortissima, non si ricordano mai di chi manda allo sfascio il paese se chi deve rimetterlo in sesto è costretto ad aumentare la benzina o a imporre l'IMU.

Insomma, quello che voglio dire è che se Monti e co. avessero carta bianca, non credo avrebbero problemi a tagliare dove si deve, ma, purtroppo, viviamo in uno Stato, anzi no, SIAMO uno Stato in cui quelli che hanno qualcosa da perdere dall'applicazione di un sistema meritocratico e giusto sono molti di più di quel che pensiamo e tutti insieme lottano per mantenere lo status quo.

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